Bilancio Sociale 2020

 

Rendere conto oggi, in quanto Caritas diocesana, del proprio impegno anche nella forma di “bilancio sociale” significa confrontarsi con i contenuti della Enciclica “Fratelli Tutti “.
Era il 3 Ottobre dell’anno passato quando Papa Francesco con il suo magistero ci aiutò a penetrare “le ombre di un mondo chiuso“. In quei momenti provavamo la delusione di un aggravamento della situazione pandemica dopo aver sperato in una sua fine e dopo aver vissuto un periodo estivo con l’ansia di un ritorno alla normalità, quella normalità che era stata “oppio” delle nostre coscienze. Non avevamo percepito che già nel passato prossimo avevamo vissuto “tempi difficili per la Carità, anzi difficili per la giustizia e per la ragionevolezza, per la solidarietà e per la compassione, per la fraternità e per l’umanità.
Soprattutto per l’umanità debole, svantaggiata, indifesa, povera e senza voce. Per la Bibbia i tempi di crisi sono giorni cattivi ( Ef 5,16 , Mi 2,3)”.
Sulla scorta di questa esperienza che certamente non è passata e che drammaticamente stiamo vivendo ci siamo resi conto che anche noi apparteniamo, a vario titolo, a questa fragile umanità.
E’ in questo contesto che il nostro “bilancio sociale” si colloca. Vuole essere l’espressione che la carità “appartiene alla natura stessa della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”.
Nel nostro operare lo sforzo maggiore si è manifestato nel voler superare un pur utile assistenzialismo di base a vantaggio di una vicinanza più creativa e simpatica nei riguardi di coloro a cui è stata “assegnata una umanità
inferiore”.
L’impegno dei volontari all’interno delle parrocchie e del cosiddetto centro diocesano ha saputo esprimersi con l’assunzione di un operativo carico di responsabilità, percependo finalmente che la sofferenza reale dei poveri è
notata meno dei loro reati (quando sussistano) con la conseguenza di minimizzare la pietas sociale nei loro confronti. Il povero oggi è soprattutto un povero di diritti.
Così pure gli operatori di Caritas hanno saputo incrementare i loro ruoli con un carico di professionalità ed entusiasmo che ha accresciuto la pregressa potenzialità. Non possiamo dimenticare, leggendo questo bilancio sociale, che il 2020 è stato vissuto in una condizione di assoluta emergenza, che non a torto è stata confrontata, per la mortalità e le ricadute socio-economiche, agli eventi bellici del secolo scorso che non pochi ancora ricordano. Tutto questo ha ridotto e spesso privato della possibilità di continuare percorsi già segnati ma non per questo abbandonati: incontri parrocchiali, assemblea diocesana, proposte di formazione… .
Per questo motivo il prossimo bilancio sociale dovrà esprimere, a Dio piacendo, l’esito di una strategia che segni la ripresa di un percorso che ci renda sempre più esperti di umanità, frutto non solo di un impegno di
generazioni diverse ma di un impegno che porti ad un patto generazionale che meglio sappia operare per il superamento della povertà.
Dobbiamo scoprire e far capire, per una reale epifania della Carità che d’ora in poi “siamo tutti sulla stessa barca” ma “con un cuore aperto al mondo intero” per operare nella storia della “città dell’uomo” sospinti da un
favorevole vento evangelico alimentato da Fede, Speranza e Carità.

                                                                                                          Il Direttore
Roberto Dionigi

Bilancio sociale 2020