L’editoriale

La foto di gruppo a Marina di Pietrasanta durante la delegazione a fine gennaio

Questo inizio d’anno è stato foriero di appuntamenti e proficue occasioni di confronto. 

È importante per Caritas Pavia restare in rete con le diverse Caritas regionali e, di conseguenza, con la direzione italiana. “Ci siamo trovati a Pietrasanta, ospiti della struttura messa a disposizione da Caritas Cremona, per ragionare su come poter stimolare Caritas Italiana su temi importanti che vanno dall’obiezione di coscienza al servizio ai poveri” spiega don Tassone,  “il successivo incontro a Bergamo con la presenza di Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, è stato particolarmente significativo: si è posta l’attenzione sulla pedagogia capace di interpretare la complessità cruciale del nostro periodo storico. Abbiamo puntualizzato insieme al direttore Caritas come vivere la carità nelle numerose e variegate relazioni che contraddistinguono la nostra epoca: relazioni con l’ambiente, con le persone, con noi stessi… i cambiamenti in atto sono importanti e porranno al centro l’animazione pastorale che sarà sempre più fondamentale per mettere al centro la persona”.

In aprile una rappresentanza di Caritas Pavia sarà presente al Convegno nazionale a Grado. Il tema scelto è il confine, pensato non come una linea tra dentro e fuori, ma come una porta che permette di entrare ed uscire e che può anche chiudersi e bloccarsi; il confine segna anche il collegamento tra centro e periferia: “la nostra presenza, con Sr. Mabel Mariotti e alcuni dei nostri operatori più giovani in quel contesto, sarà tesa soprattutto a testimoniare l’esistenza di quel confine simbolico e non, che alcune persone vorrebbero attraversare ma il cui superamento è di fatto limitato. È chiaro che questo lavoro di inclusione è un’operazione difficile perché implica lo spogliarsi ed il rivestirsi con i panni altrui. Si parla spesso di empatia, noi oggi parliamo di coinvolgimento e ascolto

Don Franco conclude menzionando gli incontri di spiritualità ad Assisi che si sono svolti a metà gennaio. A condurre le giornate don Fabio Marella, vice-direttore di Caritas Firenze e cappellano dell’ospedale pediatrico Mayer, insieme ad alcuni suoi compagni di viaggio; come bagaglio le loro intense storie di vita: Francesca, una donna senza fissa dimora; un papà peruviano approdato in Italia con tutta la sua famiglia per poter curare la loro bimba, e tanti altri… tutte persone che hanno condiviso il racconto della fatica compiuta ad emergere dalla strada, dal carcere, dalla droga.

“Questa bella esperienza di meditazioni concrete è stata molto importante per noi” – conclude don Tassone – “anche perché ha consentito a Sr. Mabel ed a me di verificare che il cammino intrapreso da Caritas Pavia procede nella giusta direzione: la funzione pedagogica che indirizza il nostro operato, insieme alle istituzioni ed alle parrocchie, si rinsalda. L’intento è sempre quello di pensare a patti educativi che coniughino gli aiuti concreti all’effettiva crescita della persona, una progettualità che veda un’evoluzione dei nostri assistiti. La stessa attitudine pedagogica dovrebbe valere per tutti noi, in modo da trasformare la visione di povertà in potenziale risorsa, un modo per uscire dalla chiusura mentale e dalla penuria di spirito”.