Giornata Mondiale dei Poveri: generosità, convivialità e coinvolgimento

Non distogliere lo sguardo dal povero, il tema scelto quest’anno da Papa Francesco per la settima edizione di questa celebrazione. Ma quale significato possiamo attribuire a questo passo tratto dal libro di Tobia?

“il tema è non lasciare indietro nessuno, non voltarti, tutti termini che ci costringono a fare i conti con la realtà dell’altro” prosegue Don Franco Tassone, direttore Caritas di Pavia “Eppure noi siamo capaci di dividerci su ogni questione. Dato che anche in psicologia è necessaria la ripetizione dei gesti perché li si possa intraprendere, stare con i poveri ci permette di comprendere che la povertà è qualcosa che possiamo solo condividere, ciascuno di noi ha qualche povertà. Si diventa ricchi, quando invece di confliggere nelle povertà, le mettiamo insieme riuscendo a farle diventare una forza. L’incontro può diventare un’occasione di riscatto, di sollecitazione. La nostra società ha come possibilità di aggregazione fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. Offrire al prossimo oltre alla propria ricchezza anche la propria povertà per camminare insieme verso la libertà, anche dalla povertà”.

Proprio alla vigilia di questa celebrazione è stato presentato “Tutto da perdere” la ventisettesima edizione del rapporto Caritas su povertà ed esclusione.  

Suor Mabel Mariotti, vicedirettrice di Caritas Pavia commenta così alcuni dei dati emersi: “Il rapporto annuale ci racconta di un aumento della povertà in termini assoluti, in Italia siamo al 9,7% della popolazione: 1 famiglia su 4 è a rischio povertà. Inoltre l’Italia si conferma tra i Paesi del primo mondo, quello con la maggior incidenza di povertà ereditaria, quella che si trasmette di padre in figlio, per almeno quattro generazioni. In Caritas poi stiamo vedendo un aumento esponenziale della povertà abitativa. I numeri ci confermano in maniera perentoria la preoccupante incidenza dei cosiddetti eventi svolta, circostanze che inducono uno scivolamento nella povertà: la perdita del lavoro, un divorzio, una malattia, persino la nascita di un secondo figlio. Ecco perché la Giornata Mondiale dei Poveri è così importante, ci ricorda l’importanza dell’inclusione sociale: ci apparteniamo, apparteniamo tutti alla razza umana. Infine, questa celebrazione è anche una categoria teologica: davanti a Dio siamo tutti poveri, quindi siamo persone che devono sedersi allo stesso tavolo, mangiare fianco a fianco proprio come ha fatto Gesù nell’Ultima Cena”.

La mattinata è iniziata con una vendita solidale di panettoni e gadget natalizi, diffusa nelle maggior parte delle parrocchie della città; il risultato è stato decisamente soddisfacente! Un grandissimo grazie a tutti coloro che hanno contribuito con le loro offerte.

Di grande ispirazione sono state le parole espresse da Mons. Sanguineti durante la celebrazione della messa nella Parrocchia di S. Maria di Caravaggio. Molti i presenti alla funzione, anche alcuni rappresentanti delle istituzioni. L’omelia ha toccato il tema della povertà, intesa come opportunità per ognuno di realizzare un’esistenza luminosa, proficua. Come ricordato da Papa Francesco è importante dedicare questa giornata ai poveri per ribadire l’importanza della relazione intesa come una comune crescita: nel dare, nel donarsi non solo si esprime un servizio e si risponde a dei bisogni, ma si impara anche a costruire un rapporto che realizza le persone.

La funzione si è conclusa con due preziosi interventi. Il primo a cura di Alessio Spadaro, coordinatore custodi del dormitorio Caritas che ha condiviso con i presenti la propria personale esperienza di cambiamento del concetto di povertà: “la povertà l’ho riscontrata anche nel mio sguardo: ero incapace di vedere ciò che è oltre la povertà economica, spesso conseguenza di altre povertà come ad esempio l’isolamento sociale. Grazie al mio lavoro in Caritas ho imparato l’importanza della relazione per costruire una progettualità per la persona in difficoltà.”

Il secondo intervento è stato un caloroso ringraziamento che un detenuto, Vincenzo, in rappresentanza dei 700 presenti a Pavia, ha tenuto a porgere al Vescovo ed alle autorità per l’attenzione ricevuta in questa occasione, e per l’opportunità di riscatto che i diversi operatori costruiscono per i reclusi in carcere.

La giornata si è conclusa con il pranzo condiviso, cucinato dallo chef Federico Sgorbini. Molti i momenti di grande convivialità e allegria, animati dalla presenza del Vescovo Corrado e dai festosi interventi di Don Franco Tassone. Come ha ben ricordato lo stesso Sgorbini: “anche il buon cibo e la convivialità sono ingredienti fondamentali della vita di tutti”.  

Infine, è importante aggiungere che dietro questa giornata esiste anche un ingente lavoro di preparazione, gesti di cura e generosità che molti hanno compiuto. Ci sono gli operatori Caritas che oltre ad aver scelto con attenzione gli oggetti da offrire sui banchetti solidali, li hanno confezionati; ci sono i volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo per impacchettare e successivamente animare la vendita presso le parrocchie; ci sono altri volontari che hanno allestito la sala per il pranzo solidale e quelli che hanno servito le sorelle e i fratelli più in difficoltà; come non menzionare la generosità dello chef Federico Sgorbini che ha messo a disposizione la sua professionalità. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata; grazie alla vendita solidale abbiamo raggiunto la cifra di circa 5000€.